Quando ormai le buste con le schede votate per le elezioni Comites devono essere imbucate affinché possano arrivare in tempo per lo spoglio (alle ore 24 di venerdì 3 dicembre), si desidera ringraziare i 1554 elettori che hanno voluto dedicare qualche minuto per richiedere al Consolato di New York il plico elettorale.
Non si nasconde però l’amarezza per un risultato molto lontano dalle aspettative: gli elettori aventi diritto sono infatti 85.974, quindi soltanto l’1,8% di quelli ha espresso il desiderio di votare. Per tutti i candidati è stata una corsa ad ostacoli.
Prima di tutto, ciascuno dei candidati ha dovuto autenticare la firma sul modulo di accettazione della candidatura prendendo appuntamento in Consolato o attraverso la procedura richiesta per l’apostilla. In questa fase i candidati hanno dovuto in molti casi prendersi dei permessi di lavoro e affrontare un lungo e costoso viaggio fino a Manhattan, senza contare lo sforzo dei coordinatori delle liste per recuperare il modulo originale per ciascuno dei propri candidati. Si confida che in futuro l’attestazione della volontà del candidato possa essere semplificata.
Poi è arrivato il momento di raccogliere le 100 firme necessarie per la presentazione della lista. Questa fase è stata semplificata grazie al dimezzamento delle firme necessarie e la rimozione dell’obbligo dell’autentica delle firme dei sottoscrittori: si incoraggiano i legislatori a rendere questa semplificazione permanente per incoraggiare la formazione di più liste e rendere più competitiva l’elezione.
L’ostacolo successivo e sicuramente più significativo è quello relativo alla registrazione al voto del maggior numero di elettori mobilitando prima familiari, amici e conoscenti e poi il pubblico generale attraverso vari canali di comunicazione (social media, lettere, etc…). Vista la scarsissima o davvero nulla conoscenza dei Comites, convincere persone a compilare un modulo e farsi dare una copia del proprio documento è davvero uno sforzo rilevante. È opportuno sottolineare che il Consolato non dà una conferma dell’avvenuta registrazione.
Ma le fatiche dei candidati non sono certo finite qui. A questo punto, serve monitorare che gli elettori che potrebbero dar loro il voto ricevano il plico, che lo compilino correttamente e che lo rispediscano al Consolato in tempo per lo spoglio. Nel caso in cui il plico non sia arrivato, bisogna accertarsi dei motivi ed eventualmente chiederne un duplicato sperando che arrivi in tempo.
In queste settimane siamo venuti quindi a conoscenza di:
– cittadini italiani che ritengono di essere iscritti all’Aire ma che in realtà non lo sono;
– gli indirizzari Aire sono per larga misura non aggiornati, sia per responsabilità di connazionali che non comunicano il proprio trasloco, ma anche perché il Consolato non approva l’aggiornamento per insufficienza di prove
– molti indirizzi hanno errori gravi: numeri civici o CAP (zipcode) sbagliati oppure manca il numero dell’appartamento, etc.
– il Consolato, anziché inviare il plico presso l’indirizzo richiesto dall’elettore, l’ha spedito all’indirizzo di residenza che per diversi elettori significa non riceverlo
– cittadini italiani che, pur avendo fatto richiesta del plico elettorale, non sono stati registrati forse perché la richiesta è stata persa in Consolato o chissà quali altri motivi
Con questo racconto si vuole dimostrare che il lavoro per rendere il nostro apparato burocratico efficiente è davvero molto: da un lato serve aggiornare procedure e strumenti di lavoro, dall’altro serve semplificare il rapporto tra Consolato e cittadini. Infine, ma forse prima di ogni cosa, serve verificare come i lavoratori del Consolato vengono messi nelle condizioni di lavorare, premiare coloro con il rendimento più elevato e aiutare coloro con quello più basso. Il nuovo Comites dovrà partire da questa esperienza e suggerire soluzioni a beneficio di ogni connazionale.
Questo sistema di voto è un insulto nei confronti dei cittadini che, invece di essere incentivati a partecipare con il voto alla vita della Comunità, vengono disgustati da un sistema anomalo e complicato che invece li scoraggia.
Enrico Zanon