Ho avuto modo di spiegare a diversi, ma non a tutti, le ragioni per le quali non mi ricandiderò alla Segreteria del Circolo del PD di New York. Innazitutto da parte mia, ed è inutile nasconderlo, c’è un po’ di stanchezza dopo 4 anni segnati dalla pandemia, dalle elezioni Comites e dalle elezioni politiche: eventi che hanno generato, anche se per motivi diversi, certe tensioni che ho gestito con difficoltà.

Ma la mia preoccupazione principale era quella di costringere il Circolo a ritrovarsi e a riflettere un po’ su se stesso e il proprio futuro e magari fare in modo che qualcun altro trovasse la voglia di esporsi e fare un passo in avanti. Temevo infatti che, con una mia ricandidatura, tutto continuasse un po’ come al solito. E constato con piacere che c’è chi si propone per la guida del circolo per i prossimi anni.

Ci sono anche altri due motivi che mi hanno spinto a non ricandidarmi:

  • Sono per la condivisione delle responsabilità e quindi contro un accentramento delle cariche: io faccio già parte del Comites dove ricopro al momento 3 ruoli (tesoriere e membro di due commissioni) e vi assicuro che è sufficiente
  • Sono già stato temporaneamente Segretario dal 2012 al 2013
  • Nonostante in cuor mio sperassi nella vittoria di Bonaccini, contavo che Elly Shlein portasse novità, dinamismo nel PD e che soprattutto portasse consenso. Nonostante non ci sia una chiara opposizione interna, Shlein non mi sembra nelle condizioni di risevegliare quell’entusiasmo iniziale e poi assopito, talmente assopito che le Direzione Nazionale di ottobre è stata completamente ignorata dai canali di informazione. Non sentendomi perfettamente allineato a questa Segreteria Nazionale e di fatto avendo perso le primarie qui a New York, forse è più coerente lasciare spazio ad altri
  • Nel corso dell’estate sono diventato cittadino americano e ho giurato di difendere la Costituzione degli Stati Uniti: credo che nel 2024 ce ne sia da fare abbastanza in tal senso

Ciò non toglie che io non continui a vivere la vita del Circolo da protagonista. Dopotutto credo di averlo sempre fatto in questi 11 anni. Lo farò in modi da concordare con il nuovo Segretario o la nuova Segretaria: vista la mole di iscritti, oltre 100, chiaramente servirà un’organizzazione diversa rispetto a quella corrente. Spero che da più parti arrivino dimostrazioni collaborazione e il desiderio di prendersi una fetta del lavoro.

Infine la mi stima nei confronti di Cristian Di Sanzo non può che portarmi a lavorare per la sua rielezione per quanto limitata sia la mia capacità di raggiungere un significativo numero di concittadini italiani.

Ne approfitto in questo momento di ringraziare chi mi ha aiutato in questi 4 anni: con una parola di conforto, di stima, di apprezzamento, oppure con qualche suggerimento o critica utile. Fare il Segretario del Circolo di New York comporta che ci devi pensare un po’ tutti i giorni anche perché e-mail e messaggi arrivano in continuazione da più parti: per questo motivo devo ringraziare Alice, mia moglie, per avermi sopportato e anche aiutato materialmente in diverse circostanze. Devo assolutamente ringraziare i miei due compagni di viaggio, Alessandro ed Elia, per l’amicizia, per le opportunità di confronto e per l’aiuto generoso.

Enrico Zanon

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